Festival di Sanremo e Talent Show: nuovi talenti musicali ieri e oggi

Torna il Festival di Sanremo, ormai alla sua edizione numero 73. Sicuramente si tratta del più importante concorso musicale italiano, che ha profondamente segnato la cultura del nostro paese ma che, a sua volta, si è lasciato permeare anno dopo anno dai mutamenti della società e del mercato discografico. Particolarmente interessante è infatti il suo rapporto con i premi musicali e i talent show. Ripercorriamo dunque la storia del festival della canzone italiana.

Storia del Festival di Sanremo

La prima edizione del festival, condotta da Nunzio Filogamo, risale al 1951. L’idea di fondare un festival canoro era frutto di quegli sforzi di ricostruzione del periodo postbellico, che portarono al boom economico proprio nella seconda metà degli anni Cinquanta. Simbolo della rinascita economica dell’Italia fu proprio un celebre canzone di Domenico Modugno, vincitrice del Festival di Sanremo 1958: “Nel blu dipinto di blu”.  Quei primi anni di festival furono di grande trasformazione, se si pensa che la primissima edizione era organizzata come un café chantant, ovvero con tanti tavolini ai quali gli ospiti paganti potevano sedere per bere e mangiare durante l’esibizione. Il principio del Festival era inoltre molto diverso da oggi:  dal ’51 al ’71, infatti, a Sanremo vinceva la canzone, non il cantante, e ciascun artista era chiamato a interpretare diversi brani nella stessa serata.  La portata dell’evento non fu immediatamente compresa dall’opinione pubblica, e la notizia del festival restò marginale. Ma già dalla seconda edizione il format venne trasformato e l’evento iniziò ad acquisire un certo tono solenne: non più café chantant, ma un concorso canoro di prestigio, con un pubblico selezionato ammesso solo tramite invito. La grande svolta arrivò poi con la messa in onda televisiva.  La trasmissione televisiva del festival è iniziata nel 1955 e da quel momento il Festival di Sanremo è diventato il più importante evento del palinsesto televisivo, fenomeno culturale di centrale importanza, intorno al quale c’è sempre stato un grande dibattito, alimentato anche da scandali, critiche, prese di posizione politica da parte di ospiti e cantanti. Il Festival di Sanremo ha rilievo internazionale, sia perché è stato il primo festival musical nazionale al mondo, sia perché il vincitore della competizione ha diritto di rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest, dal 1956.

Tutti i luoghi del Festival di Sanremo

La prima sede del Festival di Sanremo era il Casinò, dove si teneva tra gennaio e marzo. Tuttavia, dal 1977 l’evento si è spostato al Teatro Ariston della città ligure. C’è stata solo un’eccezione nel 1990, quando il festival si è tenuto al nuovo mercato dei fiori di Bussana, poiché il teatro era chiuso per la ristrutturazione. Dal 1983, il Festival di Sanremo è organizzato tra i primi giorni di febbraio e la prima decade di marzo.

Tutti i conduttori del Festival di Sanremo

Il Festival di Sanremo ha avuto molti presentatori nel corso degli anni, con Pippo Baudo che detiene il record di 13 edizioni condotte, seguito da Mike Bongiorno che lo ha condotto 12 volte. A seguire, il Festival è stato condotto 5 volte da Nunzio Filogamo e Amadeus. Fabio Fazio ha presentato 4 volte, mentre Claudio Cecchetto, Carlo Conti, Piero Chiambretti e Gianni Morandi hanno presentato 3 volte. Paolo Bonolis, Claudio Baglioni, Fiorello e Nuccio Costa hanno condotto 2 edizioni ciascuno. Solo 4 donne hanno condotto il Festival come presentatrici principali: Loretta Goggi nel 1986, Raffaella Carrà nel 2001, Simona Ventura nel 2004 e Antonella Clerici nel 2010.

Curiosità: a Sanremo si canta in playback?

Oggi al Festival di Sanremo si canta rigorosamente live, ma non è sempre stato così. Anzi, Per un lungo periodo cantare in playback è stato un requisito per ospiti e concorrenti, negli anni Ottanta. Tuttavia, il primo ricorso al playback risale al 1964. In quell’anno, Bobby Solo fu colpito da una faringite e gli fu consentito di cantare in playback, ma venne poi escluso dalla finale.  Nel corso delle edizioni della prima metà degli anni Ottanta, gli artisti in gara si esibivano tutti in playback. Nell’edizione del 1984, questa modalità di esibirsi divenne appunto obbligatoria, tanto che perfino i Queen furono costretti a cantare in playback. Vasco Rossi, contrario al playback, abbandonò il palco prima che la canzone finisse, lasciando che la sua voce registrata terminasse l’esibizione. Fu dopo l’edizione del 1985, quando Claudio Baglioni si esibì dal vivo, che gli artisti tornarono a cantare dal vivo.

I talent show a Sanremo

Fino al 2008, il Festival di Sanremo non ha mai ospitato artisti provenienti da talent show. Tuttavia, con l’arrivo di X Factor in Italia nel 2009, Paolo Bonolis intuì l’esigenza di aprirsi a questi nuovi talent hub, estremamente seguiti dai giovani. Invitò quindi il vincitore della trasmissione, Marco Carta, a partecipare al Festival, rendendolo il primo artista proveniente da un talent show a vincere Sanremo. Negli anni successivi, Valerio Scanu (vincitore di Sanremo nel 2010) ed Emma Marrone (vincitrice nel 2012) hanno seguito le orme di Carta.

Breve storia dei talent show

Le radici dei talent show risalgono al secolo scorso: ne sono esempi illustri “Opportunity Knocks” in Gran Bretagna negli anni Cinquanta e “Star Search” negli Stati Uniti negli anni Ottanta. Tuttavia, il formato che conosciamo oggi è diventato popolare a livello globale all’inizio del nuovo millennio con programmi come “Pop Idol” in Gran Bretagna e “American Idol” negli Stati Uniti.  Da allora, i talent show hanno continuato a evolversi e a diffondersi in tutto il mondo, offrendo ai partecipanti la possibilità di mostrare il loro talento e di tentare di ottenere successo nel mondo dello spettacolo. Sono diventati un modo popolare per scoprire nuovi talenti e lanciare le carriere di artisti emergenti, soprattutto perché pensati – oggi – per la massima interazione con i social network.  Potremmo dire che in Italia i talent show sono arrivati un po’ più tardi, negli anni Novanta, con programmi precursori dei veri e propri talent, come “Domenica In” e “Fantastico”, che offrivano una piattaforma per cantanti, ballerini e artisti di vario genere. Il vero e proprio talent show in Italia fu lanciato nel 2000 ed è il celebre “Amici di Maria De Filippi”, che ha avuto un grande successo e ha lanciato la carriera di molte star della musica italiana. Nel 2002 è stato lanciato “X Factor”, che ha ulteriormente definito il format del talent show contemporaneo.  La capacità dei talent show di attrarre pubblico e selezionare nuovi talenti è tale da non poter essere ignorata, né da Sanremo, né dal mercato. Complici i social, i talent show indirizzano il mercato musicale italiano, producendo fenomeni musicali di portata mondiale, come i Måneskin.

Come scegliere a quale concorso musicale iscriversi

Pur senza rinunciare all’energia dei talent show e alla loro capacità di coinvolgere il pubblico, è fondamentale inserire all’interno di questi percorsi di selezione e lancio dei nuovi nomi della musica italiana la selezione rigorosa e il coaching di una giuria e di un team tecnico composto da grandi esperti del settore.  Questo è il principio fondativo di JE SO PAZZO Music Festival, uno dei migliori concorsi per artisti emergenti, cantanti e band, che si costituisce di moltissime categorie di partecipazione, per poter sondare in modo capillare il panorama della nuova musica italiana. Un festival musicale, un talent show, un grande progetto per amore della musica.  

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